Le rocce carbonatiche levigate e carsificate racchiudono un ricco contenuto di fossili (conchiglie di varia forma, ricci di mare e gasteropodi) che svela la loro genesi sottomarina avvenuta tra i 190 e i 60 milioni di anni fa.
Durante l’era mesozoica, ed in particolare nei periodi Giurassico e Cretaceo, potenti spessori di sedimenti si depositarono sul fondo di un bacino poco profondo per poi trasformarsi nelle rocce calcaree (calcari, calcari dolomitici, dolomie e calcari marnosi) che si incontrano attraversando il Supramonte.
L’acqua che scorre in enormi quantità e con frastuono assordante durante le piene (in sardo si dice: “cando falat sa còdula”; lett. “quando scende la piena”), per il resto dell’anno scorre sotto il gretto del Flumineddu.
Una parte s’infiltra seguendo le immense gallerie sotterrane del Supramonte, un’altra porzione scaturisce dalle risorgenti presenti nell’ingresso a valle della gola, spinte dallo strato impermeabile di scisti paleozoici.
C’è un luogo lungo l’orientale sarda, tra l’Ogliastra e la Barbagia, tra il Supramonte ed il mare, dove vale la pena di fermarsi. È un luogo dove puoi apprezzare un panorama unico, acquistare dei prodotti tipici…